Riflessioni a voce alta
Al di là di quanto ne potremo pensare, la testimonianza allegata si presta ad una piccola riflessione.
Come sapete, noi - come Insieme Co.VALORI - non facciamo politica, ma Cultura.
Anche la Cultura, però, soprattutto se tocca concetti concreti come 'responsabilità' e 'qualità' possiede un portato innovativo e produce influenza nella Società. Non foss'altro che per l'interscambio di idee che comporta.
Ricordiamoci che seppure qualcuno di noi mira al 'mero' riconoscimento in un Albo (o qualcosa di simile) e quindi alla valutazione economica oltre che giuridica della figura del GIURISTA D'IMPRESA in azienda o per l'azienda, tale 'fatto' non potrà arrivare se non dopo che venga apprezzato un concetto di 'meritocrazia', 'imparzialità', 'procedura', 'qualità'.
Non è un caso che la prima critica che viene levata ai GIURISTI D'IMPRESA DIPENDENTI DA AZIENDE PRIVATE è quella di non essere 'indipendenti' o 'imparziali'!
Testimonianza 'a futura memoria' di un giurista indipendente
L'11 luglio 1979 l'avv. Giorgio Ambrosoli fu ucciso da sicari per avere portato a termine senza cedere a pressioni o ricatti, coerentemente con i valori in cui credeva, il compito affidatogli dallo Stato di liquidare la Banca Privata Italiana di Michele Sindona.
In un'Italia sempre più parolaia, inflazionata da falsi miti e falsi eroi, il ricordo di chi ha operato 'in nome dello Stato', quindi ha fatto veramente politica e per questo ha pagato insieme alla Sua famiglia il prezzo più alto, è veramente un esempio che tutti noi dovremmo avere sempre ben presente. Il Servizio è parte della Cultura dei valori.
Ecco la lettera da lui scritta alla moglie nel febbraio 1975.
' Anna carissima, è il 25/2/75 e sono pronto per il deposito dello stato passivo della Banca Privata Italiana, atto che ovviamente non soddisferà molti e che è costato una bella fatica.
Non ho timori per me perché non vedo possibili altro che pressioni per farmi sostituire, ma è certo che faccende alla Verzotto e il fatto stesso di dover trattare con gente di ogni colore e risma non tranquillizza affatto.
E' indubbio che in ogni caso pagherò a molto caro prezzo l'incarico: lo sapevo prima di accettarlo e quindi non mi lamento affatto perché per me è stata un'occasione unica di fare qualcosa per il Paese.
Ricordi i giorni dell'U.M.I. (Unione Monarchica Italiana, n.d.r.), le speranze mai realizzate di fare politica per il Paese e non per i partiti ? Ebbene, a quarant'anni, di colpo, ho fatto politica e in nome dello Stato e non per un partito. Con l'incarico ho avuto in mano un potere enorme e discrezionale al massimo ed ho sempre operato - ne ho piena coscienza – solo nell'interesse del Paese, creandomi ovviamente solo nemici perché tutti quelli che hanno per mio merito avuto quanto loro spettava non sono certo riconoscenti perché credono di aver avuto solo quello che a loro spettava: ed hanno ragione, anche se, non fossi stato io, avrebbero recuperato i loro averi parecchi mesi dopo.
I nemici comunque non aiutano e cercheranno in ogni modo di farmi scivolare su qualche fesseria, e purtroppo, quando devi firmare centinaia di lettere al giorno, puoi anche firmare fesserie.
Qualunque cosa succeda, comunque, tu sai che cosa devi fare e sono certo saprai fare benissimo. Dovrai tu allevare i ragazzi e crescerli nel rispetto di quei valori nei quali noi abbiamo creduto.
(...) Abbiano coscienza dei loro doveri verso se stessi, verso la famiglia nel senso trascendente che io ho, verso il Paese, si chiami Italia o si chiami Europa. Riuscirai benissimo, ne sono certo, perché sei molto brava e perché i ragazzi sono uno meglio dell'altro.
(...) Sarà per te una vita dura, ma sei una ragazza talmente brava che te la caverai sempre e farai sempre il tuo dovere, costi quello che costi. Hai degli amici (...) che ti potranno aiutare: sul piano economico non sarà facile.
(...) Giorgio. '