STORIA E GEOGRAFIA
1. BREVE STORIA
Petrus HOUSEKARL , titolare della Commenda di Sanctus Thomae Cadiclae (Paganica)
Nob(ilis) Vir Miles Lodovisus HOUSEKARL de Cadicchio
- Nob(ilis) Vir Miles GIACOMO ('Jaime' o 'Ciame') de Cadicchio che nel 1194 compare nel censimento terriero, in occasione del pagamento dei tributi e della conta delle disponibilità in uomini per eventi bellici (è citato da vari Autori, tra cui: MARIANI, CRISPOMONTI, IOVENITTI).
- Nob(ilis) Vir Miles Ludovico de Cadicchj , che nel 1280 era capitano di truppe - al tempo in cui gli Aragonesi erano alleati dei Veneziani - combatté alla testa di uno squadrone di 500 fanti, sotto il comando del Doge Dandolo e mise il Pavone sul suo Scudo, dopo aver sconfitto in duello il cavaliere avversario, combattente per i 'Triestini'.
- Mag.us GIACOMO de Carolis ( de Calicchia ) , vissuto tra 1450 e 1515, fu Utroque Iuris Doctor et Consultus e più volte incaricato di compiere Ambascerie: a Chieti, presso Lalle Camponeschi; il 28.6.1485; a Roma, presso Papa Innocenzo VIII, sempre nel 1485.
- Mag.us FRANCESCO (o ' Cicco ') di Carlo , fu capitano di truppe dei Perugini di Fortebraccio da Montone nel 1486, che al tempo facevano parte dell' esercito aragonese;
- Mag.us GIOVAN PAOLO de Carolis , creato 'Eques Auratus', era Cassiere della Casa di Asburgo nel 1498. Egli fu nominato 'familiare e commorante del Re e 'ex stipendiariis primatibus'.
- Mag.us GEROLAMO MASSIMO de Carolis fu nominato sul campo, combattendo contro i Turchi invasori nel 1537, ' Conte Palatino ' dall'imperatore Carlo V, con privilegio ereditario ' grandèsa de primera clase '.
- Mag.us GIOVAN GIACOMO de Cadicchio , che compare nei registri archivistici come proprietario a Paganica ed a Prata, portò la Famiglia a Prata, ove generò GEROLAMO .
- Mag.us GEROLAMO Carolis alfiere
Seguirono, in discendenza diretta:
Mag.us GIOVAN PAOLO de Carolis (o Alfere ) , che fu Alfiere dell'esercito spagnolo e trasferì la Famiglia a Barisciano
Mag.us CESARE Carolis (o Alferi ), di professione notaio
Mag.us GIOVAN PAOLO Carolis (o Alferi ) juniore , notaio anche lui.
d. LORENZO EMIDIO Carli (o Alferi ), speziale
d. ISIDORO Carli , magistrato e poi intendente di provincia; trasferì la Famiglia a Capestrano, dove lo zio mons. Francesco Carli era abate di S. Pietro ad Oratorium
d. PASQUALE Carli, magistrato e poi avvocato
GIULIO Carli, magistrato; egli riportò la Famiglia a L'Aquila
CESARE Carli, funzionario statale
EMILIO LORENZO Carli, funzionario statale; portò la Famiglia a Roma
2. SPUNTI STORICI
I territori abruzzesi, come quelli toscani, vedevano la presenza discreta ma puntuale dell'Ordine di San Tommaso. Tra i protettori dell'ordine, oltre San Tommaso, c'era San Felice e Sant'Antonio.
In Toscana esso si richiamava a San Giacomo di Compostela; in tale terra, il più noto spedale era quello di Altopascio. Anche lì, come ad Aquila, lo spedale o spizio era al servizio dei Messeri Pellegrini; anche lì il Servizio era prestato da monaci guerrieri, che prodigavano sanità, salvezza e sicurezza nei territori di loro competenza. Essi non avevano tutti presi i voti completi e, anche in questo caso, potevano essere sposati (proprio alla moda degli orientali).
In Abruzzo lo spedale più famoso era quello di Santo Spirito di Aquila, poi destinato ad esser distrutto nella costruzione del castello del 1529. Ad Ortona era invece la chiesa più famosa: la Cattedrale dedicata il 6 settembre 1258 appunto a San Tommaso. Qui risulta esservi una presenza dell' Ordine di San Giacomo di Altopascio, individuabile nelle esistenti Commende di San Tommaso del Tau (quale S.ti Thomae Cadicchia di Paganica e Villa S. Basilio di Barisciano).
La stessa Aquila era intorno all'anno 1000 una piccola località, denominata Aquili (possibile denominazione di una popolazione) o Accula (per la presenza di una 'piccola fonte'), dove peraltro sorgeva già nel 1095, un monastero con una chiesetta dedicata alla Beata Maria de Accula ; al quale si aggiunse uno Os pitario per i Proietti , dedicato al Santo Spirito . Sul sito sorse successivamente, precisamente nel 1121, l' Ospitale Santo Spirito , appartenente - particolare non secondario - all' Ordine di S. Giacomo di Altopascio . Esso era ancora lì esistente fin quando sorse al suo posto il Castello
Nell' archivio parrocchiale di S. Maria Paganica (riportato da IOVENITTI, op. cit., p. 159) viene conservato un atto del notaio Dominicus Antonii de Carlo , a data 19.4.1444 (pergamena n. 308 e n. 40, fascia esterna), che da notizia della fondazione in Aquila - vicino a Porta Paganica - del detto Ospedale, da parte di Qm Matteo di Gregorio di Paganica , allo scopo di alloggiare i pellegrini e dar ricovero ai poveri del paese di Paganica. Altro documento è la lettera di Frate Paolo di Egidio - procuratore dell' Ospedale - al vescovo, per ottenerne concessioni. Nel 1383 era peraltro già stata costruita, sempre dal nominato Matheus Gregorii o Gargarii , la chiesa dedicata a S. Giacomo, all' interno del predetto ospedale.
In una lettera (pergamena n. 40 dell'Archivio Parrocchiale di S.M. Paganica, riportato in IOVENITTI, op. cit., p. 159) datata 7.09.1335, si dice: 'Frater Paolus de Egidio procurator, rector et administrator Venerabili Hospitali Santi Iacobi de Altopasso de Aquile , non humiliter supplicavit quod cum in dicto Hospitaly pauperes et egeni ac miserabiles .... nec hospitale praedicto valeat ....'
Collegamento tra l'Ospitale di Aquila e i Pellegrini è confortato anche dal fatto che esistevano varie magioni con chiese dedicate al culto di S. Tommaso, tra cui quelle di Paganica vicino questo paese c'era la chiesa di Cadicchio e l'Ordine di San Giacomo era strettamente connesso con il culto di San Tommaso Apostolo, tanto da possedere lo stesso simbolo (poi acquisito dal francescanesimo), uguale anche a Sant'Antonio (protettore dell'ordine fondato poi a Vienne).