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-Carta di Regole esterne B (Codice di Atene)

Il CERP (Confédération Européenne des Relations Publiques) ha redatto il seguente CODICE DI COMPORTAMENTO per i suoi iscritti.

Il Co.VALORI ritiene tali principi validi punti di riferimento cui le entità iscritte debbano ispirare l’azione professionale dei propri iscritti.

 

Codice Internazionale di Etica

(Codice di Atene)

 

Nel 1961 si ha la prima formulazione a livello europeo e internazionale, di un codice di etica professionale che tiene conto del cammino percorso dalle associazioni   nazionali di settore in tema di etica e di condotta professionale.

È un'iniziativa  della CERP (Confederazione Europea delle Relazioni Pubbliche) e dell'IPRA International Public  Relations Associations), presa nel 1959 dopo il primo Congresso Mondiale di R.P. di Brucelles promosso dall'IPRA.

Il progetto del codice viene elaborato da un gruppo di lavoro presieduto da Lucien  Matrat, presidente fondatore della  CERP,  e viene presentato ai consigli dell'IPRA e della CERP,  nel  maggio del 1961 in occasione del Secondo Congresso Mondiale di R.P. di Venezia.

Il  nuovo codice è approvato dall'assemblea della CERP nel maggio del 1965, ad Atene e prende il mone di 'Codice di Atene'.

Il  Codice si ispira ai principi della Carta universale delle Nazioni Unite sui diritti dell'uomo e privilegia la funzione di comunicazione nella società dell' 'uomo sociale' a fianco a quelle dell' 'homo faber' e dell''homo economicus'.

Nel 1966 il codice è presentato al Consiglio d'Europa e il 14 novembre dello stesso anno a S.S. Paolo VI

 

Adottato da CERP - Confédération Européenne des Relations Publiques e da IPRA - International Public Relations Association (Atene - maggio 1965)

 

Premesso che

tutti Paesi membri dell'organizzazione delle Nazioni Unite hanno convenuto di attenersi alla sua Carta che 'riafferma la fede nei diritti fondamentali dell'uomo, nella sua dignità e nel suo valore' e che, considerando la natura della loro professione, tutti i professionisti delle Relazioni Pubbliche di questi Paesi dovrebbero impegnassi perché i principi espressi dalla Carta vengano osservati;

l'uomo, oltre ai suoi 'Diritti' ha anche bisogni che non sono solo di ordine fisico o materiale, ma anche di ordine intellettuale, morale e sociale e che è solo nella misura in cui tali bisogni vengono soddisfatti che l'uomo può veramente godere dei suoi diritti;

i professionisti di Relazioni Pubbliche possono, nell'esercizio della loro professione, secondo il modo in cui la esercitano, contribuire largamente a soddisfare tali bisogni intellettuali, morali e sociali dell'uomo;

l'uso di tecniche che permettono loro di entrare simultaneamente in contatto con milioni di individui dà ai professionisti di Relazioni Pubbliche un potere che occorre delimitare attraverso l'osservanza di un rigido codice etico.

 

In base a queste premesse, tutti i membri dell'IPRA convengono di attenersi a questo codice internazionale di etica e che qualsiasi violazione di questo codice da parte dei membri nell'esercizio della professione, che possa essere dimostrata davanti al Consiglio della CERP, verrà considerata colpa grave e passibile di adeguata sanzione.

 

Ogni membro della CERP deve pertanto sforzarsi di:

1. contribuire alla realizzazione delle condizioni morali e culturali che permettano all'uomo di crescere e di godere dei diritti che gli sono riconosciuti dalla 'Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo';

2. promuovere strutture e canali di comunicazione che, favorendo la libera circolazione delle informazioni essenziali, permettano ad ogni membro del gruppo di sentirsi interessato, consapevole del proprio personale coinvolgimento e della sua responsabilità nonché solidale nei confronti degli altri membri;

3. comportarsi sempre e in qualsiasi circostanza in modo tale da meritare e ottenere la fiducia di coloro con i quali è in contatto;

4. tenere conto che, a causa della relazione esistente tra la sua professione e il pubblico, il suo comportamento, anche in privato, potrà avere ripercussioni sui giudizi relativi alla professione nel suo insieme.

 

Ogni membro della CERP deve impegnarsi a:

5. rispettare, nell'esercizio della sua professione, i principi e le regole morali della 'Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo';

6. rispettare e salvaguardare la dignità umana e riconoscere ad ogni individuo il diritto di formarsi, da solo, il proprio giudizio;

7. creare le condizioni morali, psicologiche, intellettuali per un vero dialogo e riconoscere alle parti coinvolte il diritto di esporre il loro caso e di esprimere il loro punto di vista;

8. agire, in ogni circostanza, in modo da tenere conto dei reciproci interessi delle parti coinvolte, sia dell'organizzazione sia dei pubblici coinvolti;

9. rispettare le proprie promesse e i propri impegni, che devono essere sempre formulati in termini che non si prestino ad equivoci e dimostrare lealtà e onesta in ogni circostanza al fine di mantenere la fiducia dei propri clienti o datori di lavoro, presenti o passati e di tutti i pubblico interessati alle sue azioni;

 

Ogni membro della CERP deve astenersi da:

10. subordinare la verità ad altre esigenze;

11. diffondere informazioni che non siano basate su fatti fondati e controllabili;

12. impegnarsi in azioni contrarie alla morale, all'onestà, alla dignità o all'integrità delle persone;

13. utilizzare qualsiasi metodo o tecniche mirate a creare negli individui motivazioni inconsce e non controllabili dalla loro volontà rendendoli così non responsabili delle proprie azioni.

 

DOCUMENTI ALLEGATI:

nessun documento allegato.

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