Consiglio di Stato, sentenza 1.10.2002 n. 5156, Enel/France Telecom/New Wind
La sentenza del Consiglio di Stato sul caso Enel-Infostrada ha statuito 'l'attendibilità e la ragionevolezza della valutazione operata dall'Autorità con riferimento all'esistenza della posizione dominante di Enel Trade sul mercato della fornitura'.
Il Consiglio di Stato ha annullato la sentenza del Tar Lazio che dava il via libera all’Enel per l' acquisizione di Infostrada, accogliendo così il ricorso dell’Antitrust.
Il giudice amministrativo di secondo grado, confermando l'impianto analitico utilizzato dall'Autorità - Decisione Enel-France Telecom-New Wind, in Bollettino n. 49/2002 -, ossia che sulla base di una valutazione prognostica l'acquisizione di Infostrada avrebbe condotto al rafforzamento della posizione dominante di Enel sul mercato elettrico, ha richiesto all'Autorità di riprovvedere in merito all'originaria prescrizione di cedere 5500 megawatt di capacità di generazione.
In un procedimento concluso nel dicembre 2002, infatti l'Autorità ha riscontrato che - a differenza di quanto ipotizzato nel procedimento istruttorio concluso due anni prima che autorizzava l'operazione subordinandola alla dismissione di capacità di generazione - le sinergie tra forniture di elettricità e servizi di telecomunicazione si sono rivelate modeste, anche in considerazione dei cambiamenti delle strategie industriali di Enel.
Più precisamente, rispetto al contesto nel quale l'Autorità ha adottato la prima decisione sull'operazione, hanno assunto rilevanza alcune circostanze di fatto che hanno condizionato gli sviluppi mancati della strategia multi-utility.
Alla luce di tali sviluppi, è emerso che l'obiettivo prefissato da ENEL di offrire in modo congiunto elettricità e servizi di telecomunicazioni, perseguito nei piani strategici della società al tempo della precedente istruttoria, non ha avuto seguito. L'Autorità ha pertanto concluso che, come conseguenza dell'acquisizione di Infostrada, le cessioni di capacità non risultavano più necessarie.
I giudici amministrativi di secondo grado hanno però annullato le condizioni poste dall’Authority all’operazione «salvi gli ulteriori provvedimenti dell’autorità Garante della concorrenza e del mercato».
Così Enel forse non dovrà cedere la quarta Genco nelle dimensioni e le modalità che l’Antitrust aveva stabilito nel dare il suo via libera condizionato all’operazione Infostrada.
Ma nonostante l’operazione di acquisizione nelle tlc resti valida, il gruppo elettrico è in posizione dominante e il garante potrà ora riaprire il dossier studiando nuove misure e forse nuovi “paletti” per garantire la concorrenza nel mercato dei consumatori idonei a fronte del rafforzamento nelle telecomunicazioni. La delibera dell’authority, nell’autorizzare l’operazione Infostrada, poneva il “paletto” della cessione di una quarta Genco da “almeno” 5.500 mw attraverso una procedura di dismissione scandita da una rigorosa tabella di marcia (sia per quanto riguarda i tempi di cessione sia per la tipologia degli impianti da cedere).
i giudici di Palazzo Spada hanno espressamente sottolineato la «possibilità di nuovi provvedimenti dell’Autorità Garante per la Concorrenza ed il mercato». Come dire che ora l’Antitrust sarà legittimata a riaprire il dossier e studiare nuove misure. Tra queste potrebbe esserci la possibilità - ma per ora si tratta solo di ipotesi sulla carta - di confermate l’obbligo di cessione di nuovi impianti ma in quantità e modalità meno stringenti rispetto alla decisione originaria.
Il fatto che il Consiglio di Stato avrebbe rilevato in capo all’Enel una posizione dominante nel mercato elettrico, rappresenta comunque un caposaldo per i futuri interventi dell’Antitrust anche in altre procedimenti in corso come quello aperto sulla posizione di Enel Trade nella vendita di elettricità ai clienti liberi.